È la prima volta al mondo che un atleta con un’amputazione ottiene questi successi. One leg, one breath, questo il nome del progetto che è diventato realtà. In queste parole c’è la sintesi di due record che hanno dell’incredibile, ottenuti da Wojtek Czyz nelle acque di Tahiti. O.ME.R. ha fornito l’abbigliamento tecnico per un’impresa che è già entrata nella storia. Eccola:
- Bipinne in assetto costante: -50 metri
- Bipinne in assetto variabile: -110 metri
- Immersione libera: -45 metri
Inoltre le sue performance riguardano anche l’uso di mono pinna e in particolare:
- Mono pinna in assetto costante: -45 metri
- Mono pinna in assetto variabile: -117 metri
Con questi record certificati CMAAS ha voluto sfidare le più elementari leggi della logica, prima ancora che quelle della fisica. Wojtek è un atleta Paraolimpico con un’amputazione transfemorale alla gamba sinistra e per questo ha usato solo una pinna indossata sulla destra. Tutte le attrezzature tecniche, muta, maschera, snorkel, cintura, guanti, calzari e la singola pinna in carbonio sono fornite da O.ME.R partner tecnico di questa sfida emozionante…
Con lui in acqua anche il suo allenatore e mentore Hebert Nitsch che ha alle spalle 33 record del mondo in apnea ed è il detentore del No Limit a 214 metri sotto il livello del mare, il tuffo in apnea più profondo della storia umana, oltre a un lungo periodo in sedia a rotelle per combattere contro una malattia da decompressione. Un imprevisto che oggi ha completamente superato.
Wojtek Czyz è stato un calciatore professionista della squadra FC Fortuna Koln di Colonia. La sua storia è una di quelle che segnano la vita di chi la conosce, quantomeno perché è un esempio concreto di resilienza e determinazione. Eccola, in sintesi: il 15 Settembre del 2001 durante la partita fra il suo team VfR Grünstadt e gli avversari del Niederauerbach un “normale” fallo durante un’azione lo mette letteralmente fuori gioco. L’intervento dei medici nei giorni a seguire sembra non essere stato abbastanza efficace e le cose si complicano. La sua gamba dà segni preoccupanti fino a quando si interviene con l’unica soluzione possibile: l’amputazione. Così le porte di un campo da calcio si chiudono per sempre. Wojtek ha 21 anni, ma non molla. Dopo un periodo di duro allenamento, si aprono le piste di atletica dei giochi Paraolimpici nella squadra della Germania. Fra il 2004 e il 2012 tra Atene, Pechino, Londra e altre città raccoglie nel salto in lungo e corsa un totale di 12 ori, 2 argenti e 2 bronzi.
Wojetk non si ferma, continua a stupire. Forse perché la voglia di cambiare le cose e scardinare le regole è più forte in chi come lui si deve reinventare. E questa “energia del nuovo”, sposta in alto i limiti che la “normalità dei normodotati” non permette nemmeno di immaginare. Insieme a sua moglie Elena Brambilla, ex atleta Campionessa italiana di salto in alto nel 2014, brianzola di Vimercate, decide quindi di fondare Sailing4handicaps.
A bordo di Imagine partono per un giro del mondo a vela con un obiettivo semplice ma potente, come tutte le idee geniali. Costruire a bordo della loro barca protesi da regalare alle persone che incontreranno durante il viaggio. Oggi il loro catamarano Xquisite X5 personalizzato da Phoenix Marine di circa 16 metri è a Tahiti per preparare una nuova sfida questa volta contro sé stesso: il record di apnea CMAS in assetto costante e apnea dinamica. Qui, nella magia di un luogo che ha ispirato e ospitato pittori e scrittori provenienti da tutto il mondo, lo abbiamo intervistato:
Quando hai scoperto l’apnea?
Eravamo in rada a Grenada, ho dato àncora su un fondale di 10 metri. C’era un po’ di corrente e volevo verificare la buona tenuta, così mi sono immerso. È stato fantastico farlo senza bombole. Insieme a mia moglie Elena abbiamo deciso di fare un corso di apnea nonostante la nostra esperienza come subacquei. Poi, l’illuminazione… A Bonaire, in Venezuela ho incontrato Carlos Coste un mostro sacro di questa disciplina. È lui che mi ha introdotto alla vera apnea. Mi ha fatto capire che cosa vuol dire andare nel profondo blu. Da allora il virus mi ha infettato.
Fai anche pesca in apnea?
Ho iniziato da poco. Ma ho capito che non è una disciplina, semmai una scienza. Sto imparando ogni giorno sempre di più, la cosa più interessante è il rapporto che si instaura con il pesce. Lo scambio di sguardi…
Hai mai incontrato Umberto Pellizzari?
Non ho ancora avuto l’occasione di conoscerlo personalmente. Ma so tutto di lui. Mia moglie mi ha raccontato che cosa rappresenta per voi italiani. Umberto è molto amico di Herbert Hitsch e so che hanno parlato del mio record.
Conoscevi O.ME.R perché lo hai scelto?
Ho fortemente voluto i prodotti di O.ME.R , nonostante il mercato offra molti brand. O.ME.R ha qualcosa di speciale e non nascondo che la presenza di Umberto sia una garanzia di qualità. Se c’è un uomo che sa davvero che cosa serve per andare giù nel profondo blu, significa che tutto il materiale è davvero al top. È stato veloce essere supportati da voi, poche mail ed ero orgogliosamente vestito O.ME.R . è un marchio italiano, mia moglie è italiana, mi sento per metà uno di voi. Ogni giorno mi rendo conto di avere fatto la scelta migliore.
Oltre all’apnea c’è un’altra sfida incredibile che state affrontando…
Quando ci siamo ritirati dall’attività agonistica io e mia moglie abbiamo deciso di investire i nostri soldi in una barca, che è la nostra casa, e in un progetto che poteva aiutare gli altri. Così è nata Sailing4handicaps. Abbiamo comprato un catamarano e giriamo il mondo per offrire delle protesi alle persone senza arti inferiori. Abbiamo predisposto tutto quello che serve per crearle a bordo. Le realizziamo e le regaliamo.
Quante ne avete fatte finora?
Abbiamo regalato 39 protesi fra il Marocco, Santalucia, Saint Vincent, Grenada e le Galapagos… Tutte le parti vengono fatte a bordo da tecnici europei che ci raggiungono nel porto in cui siamo. Per fare un arto servono competenze che io non ho. Il mio compito, invece, è quello di insegnare ad usarle. E su questo un po’ di esperienza me la sono fatta.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Dopo la lunga permanenza a Tahiti siamo diretti alle isole Fiji e Tonga, poi vedremo… Quando i nostri soldi finiranno, inizieremo una nuova vita. Chi lo sa dove.
Quindi cosa è l’apnea?
In una parola: un altro mondo. Un posto dove scoprire te stesso, dove iniziare ad ascoltare il tuo corpo e interpretarne meglio i segnali. Fare apnea, per me, è come entrare in una dimensione assolutamente nuova. Bastano pochi minuti sott’acqua per immergersi in una nuova vita. E questo è qualcosa assolutamente da provare, senza smettere mai…